LOBESIA BOTRANA: tignoletta della vite

Descrizione e Ciclo

La tignoletta della vite è un lepidottero tortricide. Questo –  insieme alla tignola della vite (Eupoecilia ambiguella) – è l’insetto più temuto dai coltivatori di vite.

La Lobesia Botrana sverna allo stadio di crisalide (stadio larvale) tra le anfrattuosità della corteccia e compie 3-4 generazioni per anno a seconda delle condizioni climatiche e del periodo di raccolta. La prima generazione è a carico delle foglie ed è detta fillofaga; la seconda, antofaga, prevede l’ovideposizione tra le infiorescenze. Durante la terza generazione (carpofaga), la tignoletta ovidepone sugli acini in fase di invaiatura.

In figura lepidottero di lobesia botrana.

Il terzo e quarto volo possono sovrapporsi, infatti è importante monitorare la popolazione per distinguere le due generazioni e valutare il momento giusto per intervenire. Se si tratta di appezzamenti in cui c’è già stata la raccolta, la tignoletta non lascia discendenza in seguito al quarto volo, altrimenti può raggiungere lo stadio di crisalide e ibernarsi. Con elevati valori di umidità la tignoletta si svilupperà con più facilità, creando infestazioni più gravi.

Danni-Lotta

Le ovideposizioni a carico degli acini sono le più dannose in quanto le larve si spostano da un acido all’altro nutrendosi della polpa e creando gallerie che saranno terreno fertile per attacchi di funghi secondari. La tignoletta crea, inoltre, una riduzione della produzione e un decadimento qualitativo dell’uva.

Fitomarket.it consiglia

Lotta agronomica:

  • monitoraggio con trappole per intervenire nel momento più appropriato;
  • installazione di confusori sessuali.

Lotta chimica:

  • metossifenozide: Intrepid di Corteva;
  • emamectina benzoato: Affirm di Syngenta;
  • spinetoram: Radiant PRO di Corteva;
  • chlorantraniliprole: Voliam di Syngenta;
  • esfenvalerate: Plinto di Afrasa.