ERYSIPHE NECATOR: agente causale dell’oidio della vite

Descrizione e Ciclo

L’oidio (anche chiamata “mal bianco”) è una delle malattie più temute per la vite. L’ agente causale (Erysiphe necator) può svernare in due modi:

  1. micelio nelle gemme precedentemente infettate;
  2. cleistoteci (corpo fruttifero che permette la conservazione del fungo fino alla primavera successiva, quando si verificano le condizioni ottimali per il suo sviluppo) nelle anfrattuosità della corteccia.

Quando la temperatura supera i 10 °C, accompagnata da 15-20 ore di bagnatura fogliare, i cleistoteci liberano le ascospore (spore sessuali, responsabili dell’infezione) generando cosi l’infezione primaria in particolar modo nel periodo primaverile.

I conidi (spore asessuali) trasportati dal vento, saranno gli organi responsabili dell’infezione secondaria nel periodo estivo- autunnale. A fine estate si formeranno i cleistoteci e i miceli tramite il quale il fungo passerà il periodo invernale.

In figura sintomi di oidio su uva.

Danni-Lotta

Erysiphe necator attacca tutti gli organi verdi della pianta:

  • foglie: presenza di patina biancastra seguita da muffa polverulenta sotto le quali si formano macchie necrotiche;
  • acini: perdono elasticità creando spaccature, che saranno la via di penetrazione di altri patogeni quali ad esempio la botrite;
  • germogli: muffa biancastra, tipico andamento a bandiera;
  • tralci: necrosi delle cellule superficiali con la formazione di aree brune;
  • infiorescenze: caduta e aborto dei fiori con conseguente perdita di produzione.
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